IL METEORITE DI SECINARO
SECINARO (L'Aquila)- Lo splendido laghetto "stagionale" di Secinaro sui Prati del Sirente potrebbe rivelare anche una scoperta dal "valore scientifico di importanza mondiale". Continua la favola di quella che in tutta la Valle Subequana è stata già ribattezzata come "il meteorite di Secinaro". Alla luce di studi e sondaggi effettuati dall'Istituto Irsps (International research school of planetary sciences) coordinato dall'Università D'Annunzio di Pescara, è di nuovo intervenuto il Parco Velino-Sirente nel cui territorio ricade la "depressione", a 1.100 metri di quota, che finora era ritenuta di origine carsica e che invece potrebbe essere stata determinata dall'impatto, forse nel IV secolo d.C.., di "un masso grande come una Fiat 500", forse il residuo più grande tra i meteoriti ("pezzetti" del sistema solare) precipitati sulla Terra, ancora più grande dell'attuale record quanto a meteoriti mai trovati: quello africano di Hoba, in Namibia, dal peso di 60 tonnellate.
Perciò il Parco ha chiesto qualche giorno fa al Comune di Secinaro che ha seguito con attenzione i vari studi e sondaggi dei mesi scorsi, "l'autorizzazione ad un scavo per scopi geologici di altissimo valore scientifico". Il sito, sulla base degli studi effettuati dopo una precedente richiesta di autorizzazione concessa al Parco dal Comune nel dicembre scorso, "presenta - si legge nella nuova richiesta del Parco- notevoli anomalie magnetiche in prossimità di numerosi piccoli crateri e nel laghetto; tali anomalie sono causate, secondo quanto stabilito dagli esperti, quasi certamente alla presenza di materiale ferroso che, unico in Italia, rappresenterebbe una rara presenza a livello mondiale". Di qui la nuova richiesta per uno scavo "nel pieno rispetto dell'ambiente e con ripristino a nostra cura" per arrivare ad una prossimità "che può variare dai 10 ai 15 metri". Autorizzazione che il Comune, attraverso il sindaco Giuseppe Colantoni, ha concesso a condizione "che il materiale meteorico rinvenuto sia conservato in sito, nel Comune di Secinaro".
Perciò il Parco ha chiesto qualche giorno fa al Comune di Secinaro che ha seguito con attenzione i vari studi e sondaggi dei mesi scorsi, "l'autorizzazione ad un scavo per scopi geologici di altissimo valore scientifico". Il sito, sulla base degli studi effettuati dopo una precedente richiesta di autorizzazione concessa al Parco dal Comune nel dicembre scorso, "presenta - si legge nella nuova richiesta del Parco- notevoli anomalie magnetiche in prossimità di numerosi piccoli crateri e nel laghetto; tali anomalie sono causate, secondo quanto stabilito dagli esperti, quasi certamente alla presenza di materiale ferroso che, unico in Italia, rappresenterebbe una rara presenza a livello mondiale". Di qui la nuova richiesta per uno scavo "nel pieno rispetto dell'ambiente e con ripristino a nostra cura" per arrivare ad una prossimità "che può variare dai 10 ai 15 metri". Autorizzazione che il Comune, attraverso il sindaco Giuseppe Colantoni, ha concesso a condizione "che il materiale meteorico rinvenuto sia conservato in sito, nel Comune di Secinaro".