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TRADIZIONALE INTERVISTA ”AL CAMINETTO” AL SINDACO



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È un sindaco dell'Aquila, Biagio Tempesta, all'apparenza sereno e rilassato, forse perché convinto di aver superato la “crisi” della sua Giunta, quello che ieri ha affrontato l'ormai tradizionale intervista di fine anno. Un bilancio che, quest'anno, coincide quasi con la fine della legislatura. «Rimpianti? Ho dato il massimo- dice-, scontrandomi con una burocrazia asfissiante che in alcuni casi ci ha soltanto consentito, nonostante sforzi ciclopici, di completare la pratica ma non di attuarla».
La più grande soddisfazione di questi quattro anni? «Fare il sindaco per la propria città, per un politico, è la cosa più bella».
E la più grande delusione? «La più grande delusione personale sono state le dimissioni del vicesindaco Antonello Oliva perché immotivate. Fino a pochi giorni prima mi aveva detto di stare con me... poi. Se uno è della Casa delle Libertà, resta nella Casa delle Libertà».

LA CRISI IN COMUNE
Domanda: Sindaco, lei appare sereno ma l'opinione pubblica si mostra disorientata da quella che sembra avere i contorni di una guerra per bande...
Risposta. Si è trattato di una normale dialettica politica conclusasi la notte scorsa con la nomina ad assessore della signora Maria Luisa Aniceti. Opportunamente e giustamente i partiti, già tempo fa, avevano fatto presente al sindaco delle esigenze per dare maggiore vigore all'azione amministrativa in questo scorcio di legislatura ed il sindaco li ha ascoltati.

D.: Ma a molti è sembrata una guerra di potere per accaparrarsi poltrone e poltroncine...
R. L'allargamento della Giunta era, anch'esso, previsto da tempo. Ne abbiamo cominciato a discutere almeno sei mesi fa. Un allargamento, ci tengo a precisarlo visto che qualche organo di informazione mi ha addirittura attribuito sull'argomento inesistenti frasi tra virgolette, a 12 assessori. Non ho mai detto né pensato di voler allargare la Giunta a 14 assessori. Si può discutere sulla tempistica, questo sì. Ma per poter allargare la Giunta si doveva aspettare l'approvazione del nuovo statuto comunale che, peraltro, tutte le forze politiche hanno votato.

D.: Sta di fatto che quando lei ha nominato l'undicesimo assessore del Nuovo Psi, David Filieri, è venuto giù il finimondo...
R. Forse qualcuno ha voluto cavalcare la tigre, non lo escludo. La realtà è che l'accordo per l'ingresso in Giunta di un assessore in quota ai Socialisti e di uno di Alleanza nazionale era stato preso da tempo. Si è discusso, con tutti i partiti, su quale fosse la migliore soluzione possibile. Soltanto questo. Gli aquilani stiano tranquilli: non c'è nessuna rissa.

LE INCOMPIUTE
D.: Quarta intervista di bilancio e sul tappeto ci sono sempre le stesse incompiute: megaparcheggio di Collemaggio, rifiuti, stadio Acquasanta ed ex Onpi. Anche il segretario del Ccd, Giuseppe Placidi, le ha ricordato, in una dichiarazione, che questi sono i veri problemi della città, non l'allargamento della Giunta.
R. A parte il fatto che, e potete andarlo a verificare nelle passate interviste, non ho mai azzardato fantomatiche date di inaugurazione come invece altri hanno fatto, debbo dire che sono rimasto assai sorpreso di quanto tempo occorra per poter mandare avanti una pratica amministrativa. Per una banale opera pubblica occorrono ben 14 provvedimenti: spesso siamo prigionieri della burocrazia. In questo, la mia amministrazione è schierata a spada tratta col Governo centrale nel tentativo di sburocratizzare l'attività amministrativa.

D.: Intanto le incompiute restano tali, o no?
R. Ognuna dei quattro casi che lei cita ha una “storia” burocratica diversa.

D.: Cominciamo, allora dal megaparcheggio?
R. Chi aveva sbandierato date di apertura ci poteva almeno far sapere che c'era una voragine sotto l'opera. Abbiamo risolto anche quel problema: a breve ci sarà l'ultimo, definitivo, collaudo anche se resta la “coda” dei ricorsi al Tar, sulla questione della gestione, che potrebbero allungare ancora i tempi. Non dimentichiamo che abbiamo dovuto espletare una gara d'appalto europea. L'opera, dopo quattro anni, è pronta e non è poco.

D.: Anche per i rifiuti punto e a capo...
R. Attendiamo dalla Regione il via libera al piano sovraordinato ai Prg per gli impianti di riciclaggio nei Nuclei industriali, ultimo ostacolo burocratico per definire la pratica. Comunque, una localizzazione, nel Nucleo industriale di Pile, già c'è mentre stiamo valutando la disponibilità di almeno tre Comuni limitrofi che si dicono interessati ad ospitare l'impianto. La questione, dopo quattro anni, è ormai definita.

D.: E l'Ex Onpi?
R. Mi sembra ingeneroso parlare di incompiuta. Abbiamo attivato la struttura ospitando Scienze motorie, e quindi definiti il bando al quale hanno risposto, e me ne dispiace, soltanto una trentina di anziani sui 100 posti disponibili. Si sta attivando una campagna di promozione non senza sottolineare con soddisfazione che la Regione ci ha concesso un finanziamento di 700 milioni.

D.: Infine, lo stadio dell'Acquasanta...
R. L'ultima tranche dei lavori sono stati consegnati, circa un mese fa, all'impresa dalla quale ora dipende tutto. Dopo quattro anni lo stadio è ormai finito.

LE COSE FATTE
Ecco una sintesi delle “cose fatte in questi quattro anni” citate dal sindaco Tempesta nell'intervista. Recupero del centro storico col rifacimento di oltre 130 strade e con altre 58, tra periferia e frazioni, in cantiere; la realizzazione di nuove piazze a Gignano, Sant’Elia, San Giacomo e Paganica oltre che di piazza Italia a Santa Barbara; rimessa in moto dell'edilizia scolastica “argomento prima sconosciuto” con ingenti interventi per le scuola De Amicis, un nuovo plesso presso l'ospedale di Coppito, l'attivazione dell'Istituto alberghiero e di una facoltà di Giurisprudenza seppure privata e lo sblocco dell'annosa questione della scuola elementare di Pile; 800 licenze edilizie annuali concesse in media “con la città che pullula di cantieri”; l'attivazione di una ventina di alloggi nelle case popolari di San Gregorio; rivitalizzazione del settore Ambiente con la rinascita del verde cittadino; l'esplosione del settore Cultura con l'organizzazione di oltre 200 avvenimenti all'anno; la nascita di nuovi alberghi, al di là del piano della ricettività, quali quelli in via Strinella, nei pressi dell'Emiciclo e della sede della Regione a Pettino nonché l'ampliamento del Canadian ed il salvataggio del “Duca degli Abruzzi” “visto che il sindaco aveva escluso categoricamente cambiamenti di destinazione d'uso”; la multisala Garden; l'apertura di nuovi negozi; nuovi insediamenti industriali; un grosso impegno nel sociale con oltre 7 miliardi stanziati. Ma soprattutto, lo stanziamento per la galleria di servizio per i Laboratori di Fisica nucleare, i 154 miliardi per la superstrada di Navelli, “insieme con l'auspicabile sviluppo anche della direttrice per Amatrice, hanno messo il capoluogo al centro di una sistema di comunicazioni dal quale non si potrà che trarre vantaggi perché... tutte le strade porteranno all'Aquila”.

LA RICANDIDATURA
D.: Uno degli argomenti di cui si parla di più in città e se Tempesta sarà o meno ricandidato dalla Casa delle Libertà. È ufficiale o no la sua ricandidatura?
R. Un po' tutti i partiti della Casa delle Libertà, in varie dichiarazioni pubbliche, si sono espressi per la ricandidatura di Tempesta.

D.: Ma è ufficiale, o no?
R. Se si intende nero su bianco da parte delle segreterie regionali e nazionali, allora una decisione ufficiale ancora non è stata presa. Posso dire che il mio partito, Forza Italia, ha già varato da tempo la ricandidatura sia a livello di dirigenza nazionale che regionale. E Forza Italia, all'Aquila, secondo un recente sondaggio, è data tra il 25 ed il 30% dei consensi.

D.: Certo è un po' strano che il sindaco uscente non sia già stato ufficialmente riconfermato dalla sua coalizione...
R. Io non ci vedo nessuna stranezza. Tutti sanno i tempi ed i modi della politica. Di certo, continuerò a fare il sindaco fino all'ultimo secondo utile con o senza ricandidatura.

D.: E delle altre candidature, cosa ne pensa?
R. Tutti buoni candidati. Ma sono ufficiali?

D.: Comunque, che bilancio personale trae da questi quattro anni da primo cittadino?
R. Esaltante. Non trovo altro termine per descrivere la soddisfazione di aver fatto il sindaco per la mia città.

Angelo De Nicola