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AMBASCIATORE CONVERTITO ALL'ISLAM, PARLA LA MADRE



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L'AQUILA - L'anziana madre è scettica, l'arcivescovo poco ci crede, alla Farnesina invitano alla prudenza mentre plaude alla scelta l'associazione araba aquilana. La presunta conversione all'Islam (ne parlano anche oggi, con grande evidenza, i giornali arabi) dell'ambasciatore italiano a Ryad, l'abruzzese Torquato Cardilli, ha fatto parecchio scalpore. E potrebbe farne ancora visto che la vicenda avrebbe i contorni del giallo. Cardilli si sarebbe convertito all'Islam non dopo "un'approfondita lettura del Corano", ma per "salvarsi" dopo essere andato illegalmente a La Mecca, off-limits agli infedeli.

Proprio alla vigilia del Ramadan, l'ambasciatore (indossando una "'jallabia", il vestito tradizionale arabo) avrebbe costretto il suo interprete saudita ad accompagnarlo a La Mecca usando un documento falso. La polizia religiosa si è però insospettita ed ha preso il numero di targa risalendo al proprietario, che, al suo ritorno a Ryad, è stato prelevato dagli agenti e interrogato. Messo alle strette, l'uomo ha confessato tutto. Ai funzionari irati per la "provocazione", Cardilli avrebbe detto di essersi recato a La Mecca perchè aveva intenzione di convertirsi. Comprensibile, dunque, la cautela con la quale la Farnesina sta affrontando il caso.

Categorici, invece, sono i familiari. "Siamo tutti cattolicissimi e devoti- ha detto ieri la madre, Anna Volpe Cardilli-. Anche Torquato, la moglie e i due figli sono cattolici e praticanti. Credo, però, che se dovesse convertirsi ad un'altra religione non me lo direbbe, sa che su queste cose sono intransigente. Lo sgriderei e cercherei di farlo pentire e se ciò non avvenisse, pazienza: sia fatta la volontà del Signore. Certo, non lo disconoscerei, perchè è sempre mio figlio".

Già l'altro ieri, il fratello Luigi, notissimo orefice all'Aquila nonchè cavaliere del Santo Sepolcro, aveva mostrato grande scetticismo: "Al momento- ha detto- non sappiamo neanche dove si trovi. L'ultima volta che ci siano visti, qui all'Aquila, è stato nello scorso mese di marzo. Perchè ho dubbi? Perchè non posso credere che mio fratello abbia fatto una scelta così importante senza dirmi mai nulla. Troppo difficile da credere. A questo punto mi auguro che sia lui a farsi vivo con noi. Io non gli chiederò nulla. Se davvero si è convertito all'Islam dovrà essere lui a dirmelo".

E l'arcivescovo dell'Aquila, Giuseppe Molinari: "Conosco la famiglia Cardilli, a tutti nota per la sua devozione alla Chiesa e, perciò, sono sorpreso. Si tratta, comunque, di una scelta del tutto personale che noi cattolici non potremmo che rispettare". Non è, invece sorpreso Slimane Guergache, rappresentante dell'associazione degli arabi residenti nell'Aquilano: "Cardilli- dice- vive in un paese musulmano che pratica il vero Islam. Pertanto conosce l'Islam puro, pulito, quello che si batte per la pace, che sta al passo con i tempi e non quello dei Taleban. La comunità aquilana plaude alla conversione dell'ambasciatore ed è sicura che chiunque tocchi con mano la nostra vera religione, prima o poi si convertirà".

Angelo De Nicola