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MAXIRETATA ANTI-DROGA, IL SINDACO POLEMIZZA



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L'AQUILA - Maxiretata antidroga, maxi shock, maxi polemiche. Anche per l'operazione "Real shock" (62 arresti), come era avvenuto nel maggio del 1996 per quella "Tattooing" (45 arresti), la città s'è divisa. A dar voce al forte disagio è stato addirittura il sindaco Biagio Tempesta: "Credo sia un caso come gli altri, destinato a sgonfiarsi- ha detto, senza mezzi termini il primo cittadino ai microfoni del Tg3 regionale-. Sono un avvocato ed in passato ho assistito alcuni di questi ragazzi in maxi inchieste nelle quali, poi, abbiamo assistito a delle maxi assoluzioni".

Tempesta insiste: "Non vorrei che sia un'operazione di immagine piuttosto che di sostanza. E nell'affermare ciò mi assumo la responsabilità di quello che dico. L'Aquila è e resta una città sana, con giovani seri che studiano e lavorano. Il mio auspicio è che la magistratura faccia l'opportuno distinguo tra il povero ragazzo entrato nel tunnel della droga e che cade, come un allocco, nella trappola tesa da qualche delinquente e quelli che sono veri e propri venditori di morte per i quali la punizione deve essere esemplare". "L'Aquila non è Bogotà". Il sindaco sembra dare eco a chi si fa due conti con i 169 arresti per droga in sei anni: "Considerati i 70mila abitanti dell'Aquila- dicono alcuni-, arrestare 62 persone è come se a Roma o a Milano se ne arrestassero 6.200 in un colpo solo per un'analoga vicenda. È un assurdo".

Arresti che, invece, secondo l'analisi fatta, nella conferenza stampa dell'altro ieri, dal questore dell'Aquila Maurizio Ludovici, sono stati un mano santa in quanto è stata fatta "un'opera di bene per l'intera città, che ha portato a perseguire i venditori di morte". E il questore Ludovici, ieri mattina, ha ricevuto i complimenti del prefetto dell'Aquila, Giovanni Troiani, che ha voluto incontrare di persona con gli agenti che hanno portato a termine l'operazione. Ricevendo in Prefettura una nutrita delegazione di poliziotti, con in testa il questore, il dirigente della Sezione criminalità organizzata (Sco) Abruzzo, Cesare Ciammaichella e l'ispettore Sabatino Romano, responsabile della Sezione antidroga, il rappresentante del Governo ha avuto parole di elogio per la Polizia di Stato sottolineando l'abnegazione mostrata da tutti gli agenti nel corso della lunga attività di indagine. Preoccupazione è stata espressa anche dall'arcivescovo Giuseppe Molinari secondo il quale "quella che amiamo definire la "città della pace", la "città del respiro", mostra invece alcuni seri problemi, soprattutto tra i più giovani, che devono farci riflettere attentamente".

Angelo De Nicola