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BALTHUS VOLEVA ACQUISTARE UN MANIERO IN ABRUZZO



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L'AQUILA - Se per lui Roma era il paradiso, l'Abruzzo avrebbe potuto anche diventarlo. Il conte Balthasar Klossowski de Rola, più noto come Balthus, l'"ultimo dei pittori classici" morto l'altro giorno in Svizzera sulla soglia dei 93 anni, è stato sul punto di mettere su casa in Abruzzo, "così bello- come ebbe a dire- così forte, così vicino alla mia Roma". In molti, soprattutto nell'Alta valle dell'Aterno, ancora se lo ricordano, negli anni Settanta, questo stravagante artista con giovane moglie giapponese al seguito che soggiornava in case patrizie tra Capitignano e Ville di Fano, e che si faceva scorrazzare a caccia di un maniero da acquistare. Sì, Balthus voleva acquistare un castello nell'Abruzzo Aquilano come ieri ha confermato chi, dopo la morte dell'artista, ha rimesso insieme ricordi così lontani.

Il maestro, che era nato nel 1908 a Parigi da genitori di origine polacca, fu convinto a visitare l'Alto Aterno nell'epoca in cui era direttore dell'Accademia di Francia a Roma, carica che rivestì per più di 15 anni facendo, tra l'altro, restaurare Villa Medici. Perchè l'Alto Aterno? Balthus amava fidarsi di chi lo circondava. Così ascoltò il consiglio di un dipendente dell'Accademia, originario di Ville di Fano. Voleva comprare un castello dove vivere. Gli venne fatto visitare quello di Pizzoli e palazzo Ricci a Capitignano. Entrambi, all'epoca, erano in vendita. Visitò anche palazzo Rivera all'Aquila, nel quartiere di San Sisto. Tutte belle strutture, eleganti, all'altezza del grande pittore amante della perfezione.

Ma, fece osservare il maestro, i manieri che aveva visitato erano stati snaturati e deturpati da alcune costruzioni attigue, troppo attigue. Non se ne fece nulla, tra la delusione di chi aveva conosciuto il grande pittore, uno dei pochissimi artisti che hanno avuto il privilegio di esporre in vita al museo del Louvre proprie opere. Così Balthus optò per un castello a Monte Calvello, in provincia di Viterbo dove soggiornò per alcuni anni, prima di trasferirsi, nel 1977, in un antico chalet ristrutturato a Rossiniere, nel Cantone svizzero del Vaud, dove l'altro giorno è morto.

Angelo De Nicola