L’ARCIVESCOVO PERESSIN TRADITO DAL SUO CUORE
Lo ha tradito il cuore, quel cuore che durante il suo tumultuoso mandato gli hanno contestato di non avere e che ieri, invece, tutti sembravano riconoscergli. Un attacco cardiaco ha stroncato, ieri mattina, monsignor Mario Peressin, per 15 anni arcivescovo e padre-padrone della Curia dell'Aquila.
È morto presso l'Unità operativa di medicina generale dell'ospedale di Coppito dove era stato ricoverato una settimana fa per accertamenti. A giudizio dei medici che lo tenevano in cura, l'attacco fatale è da mettere in relazione alla cardiopatia che più volte in passato aveva fatto temere il peggio per il prelato ma anche ai postumi dell'incidente stradale nel quale era rimasto ferito a Portogruaro il 30 giugno scorso.
Il primo a precipitarsi in ospedale è stato l'arcivescovo Molinari, per anni collaboratore di Peressin, al quale è toccato avvertire i familiari: una sorella ed i nipoti ad Azzano Decimo (Pordenone) dove Peressin nacque il 17 maggio 1923 e nel cui seminario vescovile studiò prima di trasferirsi a Roma nella Pontificia Università Lateranense; ed un fratello novantenne in Messico, uno dei tanti paesi dove, come esponente di spicco della Diplomazia vaticana, s'era recato per difficili missioni.
Uno degli ultimi a parlargli, sul letto dell'ospedale, è stato monsignor Renzo Narduzzi: col suo ex braccio destro, ex economo della Curia, s'è confessato ed a lui avrebbe fatto testamento nominandolo esecutore testamentario. Con Peressin se ne va un protagonista della storia cittadina, un personaggio praticamente sempre al centro delle cronache.
Prima la clamorosa lettera al Papa, firmata da 27 parroci della Diocesi, in cui si accusava l'arcivescovo di avere «un attaccamento al denaro irrefrenabile, immorale e patologico»; poi le feroci polemiche per l'inaugurazione- benedizione al cimitero di un monumento ”Ai bimbi mai nati”; poi la ”crociata” per imporre la sepoltura dei resti degli aborti; poi l'accertamento di un'evasione per alcuni investimenti privati fatti in America ma mai dichiarati; poi la vicenda dei 5 milioni ”pretesi” per sfilare al corteo della Bolla della Perdonanza '92.
Un uragano, insomma. Stamane dalle 10,30 la salma sarà esposta in cattedrale mentre domani, alle ore 10, si terranno i funerali prima della tumulazione nella natia Azzano Decimo.
È morto presso l'Unità operativa di medicina generale dell'ospedale di Coppito dove era stato ricoverato una settimana fa per accertamenti. A giudizio dei medici che lo tenevano in cura, l'attacco fatale è da mettere in relazione alla cardiopatia che più volte in passato aveva fatto temere il peggio per il prelato ma anche ai postumi dell'incidente stradale nel quale era rimasto ferito a Portogruaro il 30 giugno scorso.
Il primo a precipitarsi in ospedale è stato l'arcivescovo Molinari, per anni collaboratore di Peressin, al quale è toccato avvertire i familiari: una sorella ed i nipoti ad Azzano Decimo (Pordenone) dove Peressin nacque il 17 maggio 1923 e nel cui seminario vescovile studiò prima di trasferirsi a Roma nella Pontificia Università Lateranense; ed un fratello novantenne in Messico, uno dei tanti paesi dove, come esponente di spicco della Diplomazia vaticana, s'era recato per difficili missioni.
Uno degli ultimi a parlargli, sul letto dell'ospedale, è stato monsignor Renzo Narduzzi: col suo ex braccio destro, ex economo della Curia, s'è confessato ed a lui avrebbe fatto testamento nominandolo esecutore testamentario. Con Peressin se ne va un protagonista della storia cittadina, un personaggio praticamente sempre al centro delle cronache.
Prima la clamorosa lettera al Papa, firmata da 27 parroci della Diocesi, in cui si accusava l'arcivescovo di avere «un attaccamento al denaro irrefrenabile, immorale e patologico»; poi le feroci polemiche per l'inaugurazione- benedizione al cimitero di un monumento ”Ai bimbi mai nati”; poi la ”crociata” per imporre la sepoltura dei resti degli aborti; poi l'accertamento di un'evasione per alcuni investimenti privati fatti in America ma mai dichiarati; poi la vicenda dei 5 milioni ”pretesi” per sfilare al corteo della Bolla della Perdonanza '92.
Un uragano, insomma. Stamane dalle 10,30 la salma sarà esposta in cattedrale mentre domani, alle ore 10, si terranno i funerali prima della tumulazione nella natia Azzano Decimo.