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CONCERTO-EVENTO PER IL PRESIDENTE CIAMPI



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L'AQUILA - Alla sinistra del presidente il sindaco dell'Aquila Biagio Tempesta; alla destra della signora Franca, a fare da cicerone, il giornalista aquilano Bruno Vespa; a sorvegliare il tutto, con l'auricolare alla Kevin Kostner, la guardia del corpo Fausto Gragnoli, maresciallo dei carabinieri ed aquilano pure lui. La città s'è realmente stretta attorno al Capo dello Stato, ieri sera alle 20, quando, finito il tira e molla (passeggiata sì, passeggiata no) del servizio di sicurezza, s'è deciso di consentire a Ciampi di raggiungere a piedi, dalla Prefettura passando per i Portici, piazza del Teatro. Dove era tutto pronto per il concerto-evento. Senza mai smettere di salutare chi, tra due ali di folla, lo acclamava, Ciampi ha fatto un mucchio di domande sulla città al sindaco Tempesta, mentre la first lady s'è gustata le spiegazioni della improvvisata quanto efficace guida-turistica Bruno Vespa: "Signora, vede queste colonne dei Portici...".

Quando, poi, la signora Franca è entrata nel Teatro tirato a lucido, con un affettuoso saluto ha voluto subito riabbracciare, dopo anni che non si incontravano, Franco Mannino. Al quale, al battesimo come neodirettore dei "Solisti Aquilani", è toccato di dirigere il concerto in onore del presidente Ciampi. "Sei sempre più giovane", ha detto la first lady al settantacinquenne maestro, mentre il Capo dello Stato gli ha stretto con calore la mano.

Un evento, appunto, il concerto di Mannino. Non a caso grandi nomi non hanno mancato all'appuntamento (da Giuliano Vassalli, seduto accanto al presidente, a Gianni Letta ed a tanti altri oltre a tutte le personalità aquilane ed abruzzesi). Un concerto che Ciampi ha mostrato di gradire restando attentissimo (con tanto di occhiali) all'evolversi dell "Quattro stagioni" di Vivaldi, e tanto da voler stringere la mano, lui il Capo dello Stato, dalla platea al direttore sul proscenio. "Grazie, maestro, grazie", ha detto Ciampi a Mannino che "gli ha voluto regalare", a fine programma, una sua trascrizione dal preliminare all'Atto Terzo della Traviata ed un valzer di Bach, dalla suite n. 3. "Tanto perchè siamo in Europa", ha esclamato sorridendo il direttore d'orchestra rivolto a Ciampi. E giù applausi, fino all'uscita di Ciampi diretto al Castello, per una riservatissima cena nella sala Chierici.