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AUTOSTRADA, TORNIMPARTE FA CAUSA ALL'ANAS



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"Avete sbancato e "tagliato" un'intera montagna, tagliato e rovinato boschi, deviato preziose sorgenti, determinato un enorme danno ambientale per di più su terreni riconosciuti di uso civico ma anche un enorme danno economico. Ora ci dovete risarcire". La comunità di Tornimparte non molla e torna alla carica sulla vecchia e mai sopita questione della realizzazione dell'autostrada A24 Roma-L'Aquila che attraversa il territorio di quel Comune per un tratto di una decina di chilometri e che ne occupa circa 200 ettari. Una decina di miliardi. A tanto potrebbe ammontare il risarcimento che l'Anas (nel frattempo succeduta "ope legis", cioè per effetto di legge, nei rapporti giuridici alla società Sara) potrebbe restituire se la comunità e lo stesso Comune di Tornimparte dovessero vincere la causa civile avviata davanti al Tribunale dell'Aquila con un atto di citazione affidato all'avvocato Lorenzo Di Marzio, che oltre ad essere un legale è anche consigliere provinciale eletto proprio in questo collegio.

Un caso singolare. Nel ricorso si lamenta, in sostanza, chi ha realizzato l'opera che taglia a mezza costa tutta la montagna delimitante la valle di Tornimparte, innanzitutto non ha ripristinato i luoghi. "La roccia ed il terreno di risulta degli scavi di sbancamento- si legge nella citazione- che secondo le previsioni progettuali dovevano essere asportate in apposite discariche, sono state invece riversate a valle degli scavi stessi". L'impatto ambientale che ne è derivato "è stato di una incisività talmente grave- si sostiene ancora nella citazione- da frenare, se non eliminare del tutto, le capacità di sviluppo turistico della zona". Per non parlare dei danni all'agricoltura sia per il fatto che tale materiale di risultare ha letteralmente sommerso decine di ettari di boschi di ceduo sua perchè la deviazione o la soppressione di alcune sorgenti hanno lasciato a secco l'intera vallata che, infatti, paga in questi giorni gravi problemi di carenza idrica. D'altra parte, insiste l'avvocato Di Marzio nella citazione. Nella causa avviata dal Comune di Tornimparte in cui il Commissario agli usi civici stabilì la natura demaniale dei terreni sui quali sorge l'autostrada e dunque l'abusiva occupazione. In quella causa si arrivò addirittura a stabilire la demolizione del tratto di autostrada, eventualità poi esclusa nel giudizio di appello nel 1991.

Di qui la richiesta di risarcimento sia a favore della comunità (perchè i terreni sono di uso civico) che del Comune (che ha la rappresentatività legale della sua popolazione). Risarcimento che ripari: da un lato al "danno emergente" causato dall'occupazione illegittima dell'area stabilendo un ipotetico canone annuo dall'inizio (1966) ad oggi; e dall'altro al "lucro cessante" per i danni alle sorgenti ma soprattutto "per l'impatto ambientale creato dagli scavi e dalle discariche che il comprensorio tornimpartese non ha avuto alcuno sviluppo turistico" anche in relazione alla vicina degli impianti sciistici di Campo Felice. Ecco perchè si ipotizza l'enorme cifra di dieci miliardi. Che potrebbe comunque variare a seconda della sensibilità dei giudici in materia ambientale.