CELESTINO V: UNA TAC RIAPRE IL GIALLO
L'AQUILA - Celestino V potrebbe essere stato ucciso? Il Papa scomodo che "inventò" l'ancor più scomoda "Bolla del Perdono" potrebbe essere stato soppresso su ordine del suo nemico e successore Bonifacio VIII "inventore" del Giubileo? Alla vigilia della Perdonanza '98, ovvero di quel Giubileo ante litteram inventato dall'eremita del Morrone, torna prepotentemente a colorarsi di giallo la morte di Pietro Angelerio. Un Papa "rivoluzionario", quello del "gran rifiuto" che, a oltre settecento anni dalla morte, non ha mai trovato pace. Prima le "guerre" sull'interpretazione del suo abbandono del "soglio di Pietro" che durano tutt'oggi; poi le "guerre" di alcune popolazioni per averne le spoglie che proprio oggi partiranno dall'Aquila (dove furono portate da alcuni monaci che le trafugarono da Fumone, nel Lazio, dove Angelerio morì) per una "solenne peregrinatio" che le riporteranno nei luoghi celestiniani; ora, rischia di scatenarsi un'altra "guerra" sulla sua morte: naturale o violenta?
A tingere di giallo il decesso è un foro scoperto sui resti del cranio custodito, con le altre sacre spoglie, nell'urna di vetro contenuta nel mausoleo all'interno della basilica di Collemaggio. Un luogo sacro che pure, dieci anni fa, venne violato da una banda di balordi che sequestrò le reliquie per chiedere un riscatto mai ottenuto perché una "soffiata" fece scoprire il sacro "bottino" nascosto in un piccolo cimitero di un paese del Reatino. Questa, almeno, la versione ufficiale di quell'episodio che resta, a tutt'oggi, un mistero e che si porta dietro un altro giallo, trapelato solo in questi giorni. Proprio in quell'occasione, infatti, prima cioè della ricomposizione delle spoglie, il cranio del Santo fu sottoposto, presso l'ospedale Santa Maria di Collemaggio, ad un esame della Tac che evidenziò il foro nella parte temporale sinistra. Un foro della larghezza di circa un centimetro, a forma rettangolare. Come quello che avrebbe potuto lasciare un chiodo.
"Sì, il foro esiste - conferma al Messaggero padre Quirino Salomone, responsabile del Centro celestiniano, rettore per anni della basilica di Collemaggio nonchè uno dei maggiori esperti di cose celestiniane - Un foro che già nel passato ha alimentato l'ipotesi anticlericale che l'eremita del Morrone possa essere stato ucciso. Su questa ipotesi, ma anche sulle altre che emergono, darò una risposta in una pubblicazione che sto ultimando. Un libro dal titolo "Il giallo Celestino" nel quale, sulla base sia di sofisticati esami scientifici in parte eseguiti anche da specialisti dell'Università Cattolica sia di documentazione fotografica, spero di fare definitivamente chiarezza sugli aspetti legati alla morte del nostro Santo. Per ora non posso dire di più".
Dunque, stando a quanto afferma padre Quirino, la questione del foro nel cranio collegata all'ipotesi dell'omicidio del Papa eremita non è affatto una leggenda né una boutade. Al contrario, la questione è da anni oggetto di studi tanto approfonditi quanto "top secret", visto che finora nulla era trapelato nemmeno in occasione del rapimento delle spoglie del santo che finì sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo e che fece concentrare i riflettori degli studiosi sulla figura di Celestino V. Nulla. Silenzio. Anche se la Chiesa sapeva e sa molto di più. Ma mai, come in questo caso (l'ipotesi di un Papa che fa uccidere un altro successore di Pietro), il silenzio è d'oro.
A tingere di giallo il decesso è un foro scoperto sui resti del cranio custodito, con le altre sacre spoglie, nell'urna di vetro contenuta nel mausoleo all'interno della basilica di Collemaggio. Un luogo sacro che pure, dieci anni fa, venne violato da una banda di balordi che sequestrò le reliquie per chiedere un riscatto mai ottenuto perché una "soffiata" fece scoprire il sacro "bottino" nascosto in un piccolo cimitero di un paese del Reatino. Questa, almeno, la versione ufficiale di quell'episodio che resta, a tutt'oggi, un mistero e che si porta dietro un altro giallo, trapelato solo in questi giorni. Proprio in quell'occasione, infatti, prima cioè della ricomposizione delle spoglie, il cranio del Santo fu sottoposto, presso l'ospedale Santa Maria di Collemaggio, ad un esame della Tac che evidenziò il foro nella parte temporale sinistra. Un foro della larghezza di circa un centimetro, a forma rettangolare. Come quello che avrebbe potuto lasciare un chiodo.
"Sì, il foro esiste - conferma al Messaggero padre Quirino Salomone, responsabile del Centro celestiniano, rettore per anni della basilica di Collemaggio nonchè uno dei maggiori esperti di cose celestiniane - Un foro che già nel passato ha alimentato l'ipotesi anticlericale che l'eremita del Morrone possa essere stato ucciso. Su questa ipotesi, ma anche sulle altre che emergono, darò una risposta in una pubblicazione che sto ultimando. Un libro dal titolo "Il giallo Celestino" nel quale, sulla base sia di sofisticati esami scientifici in parte eseguiti anche da specialisti dell'Università Cattolica sia di documentazione fotografica, spero di fare definitivamente chiarezza sugli aspetti legati alla morte del nostro Santo. Per ora non posso dire di più".
Dunque, stando a quanto afferma padre Quirino, la questione del foro nel cranio collegata all'ipotesi dell'omicidio del Papa eremita non è affatto una leggenda né una boutade. Al contrario, la questione è da anni oggetto di studi tanto approfonditi quanto "top secret", visto che finora nulla era trapelato nemmeno in occasione del rapimento delle spoglie del santo che finì sulle prime pagine di tutti i giornali del mondo e che fece concentrare i riflettori degli studiosi sulla figura di Celestino V. Nulla. Silenzio. Anche se la Chiesa sapeva e sa molto di più. Ma mai, come in questo caso (l'ipotesi di un Papa che fa uccidere un altro successore di Pietro), il silenzio è d'oro.