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GRAN SASSO, GLI SCIENZIATI: «CHIUDIAMO UNA DELLE GALLERIE»



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L'AQUILA - Se voleva lanciare un sasso in uno stagno (peraltro assai avvelenato), lo scienziato aquilano Guido Visconti ha raggiunto lo scopo: quello di aggirare il muro contro muro e trovare una possibile soluzione di compromesso per superare il problema della terza galleria del Traforo del Gran Sasso.

Semplicissima, come il classico uovo di Colombo, la proposta lanciata nel corso di una speciale di Rai3 da Visconti: invece di fare un terzo tunnel, chiudiamo al traffico autostradale una delle due gallerie già esistenti e la asserviamo ai Laboratori.

«In questo modo- ha precisato ieri lo scienziato al Messaggero- evitiamo non solo un'inutile guerra fraticida e di rimanere con un'incompiuta perchè i 110 miliardi previsti non bastano nemmeno per qualche metro di nuova galleria, ma avremmo dei notevoli risparmi. Tanto, un fatto è certo: se capitasse un incidente nei Laboratori, l'autostrada si chiuderebbe comunque, con o senza terzo tunnel».

Alla proposta, «pregiudizialmente» nessuno si oppone. Non si oppone l'onorevole Francesco Aloisio (Pds), strenuo difensore della terzo tunnel: «Come extrema ratio sarei d'accordo: se cioè non ci fosse altra soluzione, se cioè dovessero prevalere le chiacchiere sulle prove scientifiche quali le valutazioni di impatto ambientale secondo cui il terzo tunnel non è un pericolo, se insomma questa dovesse essere l'unica strada per salvare i Laboratori, allora dico sì. Peraltro avevo già fatto io questa proposta. Di certo, in questo caso, con una ”strozzatura” simile, si dovrebbero riconsiderare gli investimenti ed il ruolo della Teramo-mare, un'opera per la quale noi abruzzesi ci dobbiamo battere così come tutti gli abruzzesi si dovrebbero battere per lo sviluppo dei Laboratori e non continuare in un'inutile farsa».

Non si oppone il sindaco dell'Aquila Antonio Centi: «L'obiettivo è lo sviluppo dei Laboratori: fiore all'occhiello dell'intero Abruzzo. Per raggiungere questo obiettivo, se occorre, passi anche questa soluzione. Ma in tal caso, i nostri amici teramani dovrebbero essere consapevoli della enorme perdita che ne subirebbero. Perciò, io resto dell'idea che si deve fare la terza galleria così come si deve fare la Teramo-mare».

E non si oppone nemmeno il sindaco di Teramo, Angelo Sperandio, il quale, però, più degli altri vede il rischio del ridimensionamento della Teramo-mare: «Potrebbe anche essere il miglior compromesso. Però il danno, soprattutto per l'economia teramana, sarebbe enorme. Tornare alla situazione di quattro o cinque anni fa, con una sola galleria e, dunque, con l'impossibilità di far transitare il traffico commerciale, significa tagliare la gambe a questa arteria nata per unire l'Adriatico al Tirreno».

Durissima, invece, la reazione dei Verdi che, con una nota del portavoce regionale Mario Pizzola, attaccano Rai3 «per aver affrontato la tematica essenzialmente dal punto di vista dell'importanza scientifica dei laboratori, mettendo in secondo piano la questione ambientale e degli effetti che le nuove opere potrebbero avere sull'assetto idrogeologico sul Massiccio del Gran Sasso».