CURA DI BELLA: "OGNI CITTADINO HA DIRITTO DI SCEGLIERSI LA MEDICINA"
L'AQUILA - "Tutto questo clamore mi sorprende: ho soltanto applicato la legge e non ho affatto "ordinato" una cura medica". Elvira Buzzelli, giovane pretore dell'Aquila, non nasconde al Messaggero la sorpresa per l'enorme interesse che ha suscitato la sua decisione (una delle primissime in Italia dopo quella, clamorosa, del pretore pugliese di Maglie) di "ordinare" alla Usl aquilana la fornitura gratuita ad un malato di cancro dei farmaci necessari a comporre il "cocktail" della ormai famosa "cura Di Bella". Una decisione, adottata a cavallo delle festività di Natale, che la stessa dottoressa Buzzelli ha ulteriormente confermato ieri mattina, firmando altre due ordinanze per altri due malati di tumore aquilani che avevano presentato un analogo ricorso d'urgenza, "ex articolo 700" come si dice in termini giuridici.
Domanda: Pretore Buzzelli, lei dice che non ha ordinato nessuna cura applicando soltanto la legge. Ma in fondo, la conclusione della sua ordinanza è proprio questa: la Usl aquilana "deve" fornire la cura Di Bella...
"Alla luce di quanto ho letto sui giornali in questi giorni, credo sia necessario chiarire questo aspetto. La mia ordinanza non ha operato una scelta, diciamo così, "medica" ma solo di diritto. Non ho valutato la bontà o meno, o l'opportunità o meno, della cosiddetta "cura Di Bella". In sostanza, non sono entrata nel merito della questione medica ma ho soltanto valutato se un cittadino di questo Stato ha diritto o meno a sottoporsi ad una cura medica che lui stesso ha deciso di scegliersi". Questi tre cittadini ai quali lei ha accolto il ricorso, dunque, avevano diritto alla "cura Di Bella" "Non è esatto. Questi tre cittadini hanno motivato le loro istanze con ragioni sufficienti per far scattare il provvedimento di urgenza. Il 4, l'11 ed il 16 febbraio prossimi ho già fissato le udienze al termine delle quali, alla luce anche delle eventuali deduzioni che presenterà la controparte, verrà presa la decisione definitiva sulle questioni. E non a caso parlo di questioni perchè ogni vicenda è, ovviamente, diversa dall'altra".
D.: Può spiegare le motivazioni del suo provvedimento?
"Non posso che trincerarmi dietro il no comment. Un'anticipazione o un commento potrebbe determinare, o comunque far nascere un sospetto di una mia imparzialità di giudizio".