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«PREFERIAMO PAGARE IL PIZZO»



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AVEZZANO - «Abbandonati dallo Stato, chiediamo la ”protezione” della criminalità organizzata: è più sicuro pagare il pizzo». A Trasacco, piccolo Comune abruzzese della piana del Fucino, la popolazione è esasperata: furti, rapine e maxi-risse con extracomunitari protagonisti. «Basta, non ne possiamo più» dicono i commercianti, i cui esercizi sono nel mirino dei ladri. «Basta, è meglio pagare il pizzo, se non altro puoi anche dimenticarti di abbassare la serranda la sera e, se ti rubano qualcosa, te la restituiscono, magari, anche con la mano tagliata dell’autore del furto» dice il commendatore Cesarino Oddi, presidente dell’Associazione commercianti (Ascom) di Trasacco.

«Meglio pagare il pizzo»: una disperata provocazione, si dirà, che però rischia di suonare come musica alle orecchie della criminalità organizzata che, dando attuazione all’indisturbato piano di ”risalita” della penisola, ha ormai messo le radici in questo lembo dell’Abruzzo non più «isola felice» come amava definire la sua regione l’ex ministro ed ex leader della Dc locale, Remo Gaspari.

Trasacco, negli ultimi tempi, si sta segnalando come il ”Bronx” della Marsica: solo una settimana fa, nelle strade della cittadina, la popolazione ha assistito, atterrita, ad un vero e proprio stato d’assedio dopo una rissa, con successiva guerriglia urbana, provocata da extracomunitari ubriachi. Ma tutta la Marsica è ormai considerata ”a rischio”. La Commissione parlamentare antimafia: «La Marsica è una zona a rischio mafia- si legge nella relazione dopo la recente visita in Abruzzo-. C’è stato un salto di livello di alcuni gruppi criminali locali che operano in collegamento con organizzazioni esterne». Lo ha denunciato anche il Procuratore della Repubblica di Avezzano, Brizio Montinaro: «Per la carenza di forze la Marsica- si legge in un dossier inviato dal magistrato agli organi centrali- rischia di divenire terra di conquista, esposta quindi alle infiltrazioni della più pericolosa delinquenza, del Lazio e della Campania, anche di tipo mafioso».

Lo ha segnalato al Governo centrale il deputato locale progressista, Corrado Paoloni il quale, in un’interrogazione parlamentare, ha messo in evidenza lo squilibrio tra la dilagante criminalità e le esiguità numeriche e qualitative di chi (magistrati e forze dell’ordine) dovrebbe combatterla.