ALL’AQUILA UN MONUMENTO CONTRO L’ABORTO
L’AQUILA - Un’iniziativa destinata a suscitare polemiche. Sarà scoperto e benedetto dal vescovo stamane nel cimitero dell’Aquila il monumento ai bimbi non nati. Una madonna invecchiata, come fosse una nonnina, che abbraccia col suo mantello tanti bambini. Questo raffigura il monumento in pietra realizzato per iniziativa dal ”Movimento per la vita aquilano dell’Armata Bianca”. Un’associazione anti-abortista che già da tre anni si occupa di raccogliere i feti presso l’ospedale del capoluogo abruzzese per seppellirli. All’interno del cimitero monumentale aquilano, infatti, nella ”zona E” chiamata appunto il ”giardino dei bambini”, spuntano, affilate una dietro l’altra, una sessantina di piccole croci in pietra poste sopra altrettante cassettine anonime. Un’impresa di pompe funebri, d’accordo con l’”Armata Bianca”, provvede a raccogliere in ospedale i feti che altrimenti vengono eliminati come normali reperti delle sale operatorie.
Ma è lecito che l’ospedale consegni i feti? Il Movimento aquilano per la vita fa capo al cappuccino padre Andrea D’Ascanio, un frate che predica la regola francescana in varie regioni italiane. È anche noto per la sua attività dì esorcista, e nei paesi dell’Est, per le sue ”peregrinazioni” fatte prima e dopo l’abbattimento del muro di Berlino con i gruppi di devoti alla Madonna di Lourdes. Il movimento ha chiesto ed ottenuto dal Comune l’autorizzazione ad installare il monumento. La madonna che abbraccia tanti bimbi verrà piazzata proprio nel mezzo al ”giardino dei bambini”. Un segno tangibile, affinchè «vengano rappresentati- si legge in un volantino distribuito nelle chiese dalla ”Armata Bianca”- i cinquanta milioni di bambini ai quali ogni anno, nel mondo, non è data la possibilità di nascere» ed affinchè «questi piccoli vedano finalmente riconosciuta la loro dignità di esseri umani e nella visione cristiana, il loro martirio vada accomunato a quello dei Santi innocenti».
«Festa degli innocenti» è infatti lo slogan della manifestazione di stamane: «Venticinque dicembre, Natale- si legge ancora nel volantino- adoriamo il Bimbo che è nato; 28 dicembre, festa degli Innocenti, portiamo un fiore al bimbo non nato».
A benedire il monumento sarà l’arcivescovo metropolilita dell’Aquila, Mario Peressin. È prevista anche la partecipazione di alcune autorità cittadine. L’opera, realizzata dalla scultrice Magda Matteucci, è alta poco più di un metro e verrà posta su un basamento di un altro metro circa, ricavato con la pietra di una vecchia macina che padre D’Ascanio ha scovato chissà dove. Una scelta non casuale, l’antica macina, per ”caricare” di significati un luogo dove, si augura il Movimento, possa spuntare «la prima scintilla di una nuova civiltà», quella in cui «nascerà l’umanità dell’amore».
Ma è lecito che l’ospedale consegni i feti? Il Movimento aquilano per la vita fa capo al cappuccino padre Andrea D’Ascanio, un frate che predica la regola francescana in varie regioni italiane. È anche noto per la sua attività dì esorcista, e nei paesi dell’Est, per le sue ”peregrinazioni” fatte prima e dopo l’abbattimento del muro di Berlino con i gruppi di devoti alla Madonna di Lourdes. Il movimento ha chiesto ed ottenuto dal Comune l’autorizzazione ad installare il monumento. La madonna che abbraccia tanti bimbi verrà piazzata proprio nel mezzo al ”giardino dei bambini”. Un segno tangibile, affinchè «vengano rappresentati- si legge in un volantino distribuito nelle chiese dalla ”Armata Bianca”- i cinquanta milioni di bambini ai quali ogni anno, nel mondo, non è data la possibilità di nascere» ed affinchè «questi piccoli vedano finalmente riconosciuta la loro dignità di esseri umani e nella visione cristiana, il loro martirio vada accomunato a quello dei Santi innocenti».
«Festa degli innocenti» è infatti lo slogan della manifestazione di stamane: «Venticinque dicembre, Natale- si legge ancora nel volantino- adoriamo il Bimbo che è nato; 28 dicembre, festa degli Innocenti, portiamo un fiore al bimbo non nato».
A benedire il monumento sarà l’arcivescovo metropolilita dell’Aquila, Mario Peressin. È prevista anche la partecipazione di alcune autorità cittadine. L’opera, realizzata dalla scultrice Magda Matteucci, è alta poco più di un metro e verrà posta su un basamento di un altro metro circa, ricavato con la pietra di una vecchia macina che padre D’Ascanio ha scovato chissà dove. Una scelta non casuale, l’antica macina, per ”caricare” di significati un luogo dove, si augura il Movimento, possa spuntare «la prima scintilla di una nuova civiltà», quella in cui «nascerà l’umanità dell’amore».